Art & Breakfast
Conobbi Ottavio a colazione. Si, perché, qualche anno fa, Marialaura, la sua compagna, prenotò la stanza Rossa per fargli una sorpresa per il suo compleanno. Quando scese per la colazione, la sorpresa fu anche mia. Non lo conoscevo ancora di persona, ma conoscevo i suoi lavori e il suo stile mi aveva sempre intrigato molto. Quindi, mi è risultato naturale chiedergli una sua interpretazione del Piccolo Circolo Garibaldino, cosa che ovviamente fece benissimo.
Il suo stile originale e un po’ dark, si addice molto all’atmosfera del nostro B&B.
Qualche tempo dopo, Ottavio e Marialaura, mi chiamarono e mi chiesero consigli su come aprire un B&B… il miliardesimo B&B a Vasto? No, volevano aprire un B&B a Baunei, in Sardegna, dove Marialaura ha una casa. Beh, la mia risposta è stata più o meno: cosa aspettate? Come minimo, diedi loro tutti i consigli che potevo, perché era un’ottima idea. Nacque così, nella bellissima Baunei, il Giaminera B&B Art Studio, che è attivo già da qualche anno e funziona benissimo. Se vi capita di passare da quelle parti, andate a trovarli, vi lascio il link
https://www.facebook.com/giaminerabbartstudio/
Ma per descrivere adeguatamente il talento di Ottavio, preferisco pubblicare un articolo del giornalista Natalfrancesco Litterio, anche lui nostro amico ed ospite del nostro B&B.
Ottavio Festa, la matita che scava nel delirio
Visionario come Vonnegut, delirante come Burroughs, psichedelico come “Interstellar Overdrive”, il personaggio tipo che nasce dalla matita del giovane Ottavio Festa è quello a cui nessun genitore vorrebbe dare in sposa una figlia. L’antieroe senza riscatto che si perde nel labirinto di un io troppo profondo e alienante per uscirne illeso.
“Ho iniziato da quando ero piccolo – ha spiegato Ottavio Festa – e mi sono subito accorto che disegnare era l’unica cosa che mi faceva sentire veramente bene; col tempo si è aggiunta anche la passione per la scrittura e la musica, con incursioni video”. Il risultato, un continuo processo creativo “in cui ogni elemento ha una sua sonorità, un suo percorso non solo visuale”.
I grandi fumettisti della Bologna anni ’70-’80 i suoi punti di riferimento, insieme alla scuola francese di Moebius, al secolo Jean Giraud, e all’imprescindibile influenza di Andrea Pazienza.
“A livello di tematiche – prosegue il disegnatore vastese – sono gradualmente passato dalla fantascienza all’autobiografico, fino a quello che è attualmente il mio maggior interesse, cioè lo studio dell’universo onirico introspettivo; mi piace scavare nelle parti più nascoste e oscure dell’animo umano, attraverso anche l’esasperazione sensoriale di cui molti miei personaggi sono in qualche modo infetti”.
Natalfrancesco Litterio